Presentata oggi alla Bologna Children’s Book Fair l’indagine a cura dell’Università di Bologna-Dipartimento Economia e dell’Ufficio studi AIE
06/03/2023 14:03
Servono più libri a disposizione di educatori e piccoli nei nidi per contrastare le diseguaglianze, specie nelle aree più disagiate del Paese. Grazie al progetto pilota #ioleggoperchéLAB-NIDI, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) in stretta collaborazione con Fondazione Cariplo, 250 nidi in aree fragili della Lombardia e delle province piemontesi di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola hanno potuto far crescere la dotazione delle loro biblioteche del 50%, coinvolgendo oltre settemila bimbi e 1250 educatori in attività con e attraverso i libri. Un intervento puntuale in contesti di bisogno delle due regioni: il 70% degli educatori intervistati ha dichiarato infatti di utilizzare, prima del progetto, libri personali, portati da casa, per poter svolgere attività in aula. Sono solo alcuni dei risultati dell’indagine (la sintesi è in allegato), condotta dall’Università di Bologna – Dipartimento di Economia, a cura del prof. Antonello Scorcu, e dall’Ufficio studi AIE, presentati oggi, 6 marzo, alla Bologna Children’s Book Fair per documentare i primi esiti dell’iniziativa, che ha il supporto dell’Osservatorio bibliografico Nati per Leggere, dell’Università di Bologna e della Bologna Children’s Bookfair stessa: “Con questo progetto, insieme ad AIE, ci siamo rivolti al mondo dei più piccoli e lo abbiamo fatto andandoli a cercare in modo capillare – ha sottolineato il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti -. #ioleggoperchéLAB-NIDI ha sperimentato una nuova modalità di azione, a partire dall’idea che per accorciare le distanze sia necessario non tanto moltiplicare l’offerta, ma portare più opportunità dove ce ne sono meno. Per questo il progetto ha lavorato per individuare e coinvolgere proprio quei nidi che vedevano la presenza di famiglie in maggiore difficoltà e le ricerche sul suo impatto ci confermano che dove il contesto è più fragile lo sforzo deve essere maggiore. Ci auguriamo quindi che questa sperimentazione possa proseguire e ampliarsi: vogliamo continuare a creare valore per tutti i soggetti coinvolti, e generare conoscenza che permetta di intervenire sempre meglio per il futuro dei nostri bambini.”
“L’obiettivo – ha commentato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi – è stato quello di aiutare ad avvicinare i più piccoli ai libri e alla lettura, certi che i nidi siano una risorsa educativa preziosa e uno strumento fondamentale di contrasto alle diseguaglianze e di inclusione sociale. Servono libri per cambiare le cose, fin da piccolissimi, e ancora di più nelle aree disagiate. Questo progetto, possibile solo grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, sperimenta per la prima volta il modello di #ioleggoperché su un terreno inesplorato come quello dei nidi e grazie all’indagine condotta insieme all’Università di Bologna ci dice, fin d’ora, che il lavoro fatto ha un impatto. Ci auguriamo che questa iniziativa possa fare da apripista per altri territori”.
#ioleggoperchéLAB-NIDI costituisce infatti uno spin off di #ioleggoperché, la grande iniziativa di AIE per il potenziamento delle biblioteche scolastiche che in sette anni ha portato quasi 2,5milioni di libri nelle scuole italiane: i 250 nidi selezionati da Fondazione Cariplo hanno partecipato a #ioleggoperché, ricevendo libri donati dalle famiglie durante la settimana del 5-13 novembre e acquistati nelle librerie del territorio gemellate, una dotazione di 10 libri, uguali per tutti, scelti dall’Osservatorio bibliografico di Nati per Leggere, e 11 video formativi, sempre a cura di Nati per leggere, ad uso di genitori ed educatori. I video sono stati messi a disposizione di tutti i nidi italiani sulla piattaforma ioleggoperche.it.
I libri presenti nei 250 nidi sono passati, grazie al progetto, da 11.238 (stima) a 16.417, con una crescita percentuale del 46,6%. Nel 66,3% dei casi sono stati usati per raccontare storie, nel 40,1% per permettere ai bambini di prendere confidenza con l’oggetto libro, per il 35,4% per imparare a riconoscere persone, animali, cose, per il 25,6% per associare le parole al loro significato/concetto, per il 19,2% per vedere le illustrazioni (erano possibili massimo due risposte).
Ai risultati positivi fanno da controcanto le evidenze delle dinamiche diverse dei 250 nidi rispetto all’adesione a #ioleggoperché: all’aumentare dei livelli di disagio in cui operava la struttura (i nidi sono stati suddivisi in 4 categorie, la 1 la più disagiata, la 4 meno), sono aumentate le difficoltà a ottenere sostegno: più di un nido su 4 (28%) nei nidi in territori maggiormente disagiati, e quindi in categoria 1, non ha infatti ottenuto nessun libro in dono nell’ambito di #ioleggoperché, percentuale che si è ridotta al 2,9% nei nidi di categoria 4. L’impegno degli educatori sino ad ora ha insomma limitato gli effetti negativi nei territori più fragili. Tuttavia le differenze rimangono e ciò evidenzia un più generale problema strutturale che richiede risposte di natura politico-istituzionale.
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